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Ai tempi di Gesù la vite rappresentava il popolo di Israele; in opposizione a questa visione nazionalistica Gesù si definisce la "vera vite", cioè il vero popolo di Dio, indipendente dai confini geografici.
Riferimenti:
"Hai sradicato una vite dall’Egitto, hai scacciato le genti e l’hai trapiantata." (Sal 80,9)
"Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi. " (Is 5,7)
"Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore... Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla... Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli." (da Gv 15, 1-8)
Anche il fico è una pianta che identifica Israele. Può anche riferirsi all'istituzione che maggiormente la rappresenta: il Tempio di Gerusalemme.
Riferimenti:
"Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: «Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?». Ma quello gli rispose: «Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai»." (Lc 13, 6-9). Doppio riferimento a Israele: il fico e la vigna. Il fico rappresenta il popolo che il vignaiolo (Gesù) è venuto a curare e concimare, sperando che dopo porti frutto. Da notare anche il numero tre, riferito agli anni.