Il trittico - Capire i Vangeli

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Il trittico

APPENDICE > Figure e simboli



Tutti noi sappiamo, almeno in linea generale, cos'è un trittico in ambito pittorico. Consiste in tre tavole separate, unite o meno da una cerniera, che formano un'opera unica. La tavola centrale è la più importante in relazione a quello che l'opera vuole rappresentare.
Pur con le debite differenze dal punto di vista mediatico, le caratteristiche del trittico pittorico sono applicabili anche al trittico letterario: una parte centrale importantissima e le altre che la precedono e la seguono, tutte e tre tra di loro indissolubilmente legate.  

Trittico Madonna e Santi

All'inizio di queste pagine, parlando delle modalità di lettura dei Vangeli ho evidenziato la difficoltà nell'interpretare l'episodio del fico sterile:
"...mentre uscivano da Betània, [Gesù] ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione [letteralmente: tempo, occasione da cogliere] dei fichi.  Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono." (Mc 11, 12-14).

Non si riesce proprio a capire perché Gesù se la prenda tanto con questo povero albero. Il fatto è che il brano costituisce la prima "tavola" di un trittico. Nella pagina dedicata alle piante ho già accennato al significato simbolico del fico, legato a Israele e al tempio di Gerusalemme, cioè all'istituzione religiosa. E in effetti, andando avanti con la lettura, la scena si sposta proprio nel tempio. Lo schema seguente tenterà di chiarire il significato di questo brano oscuro.

 
 
 
Tavola Laterale

Il fico sterile


Gesù vede il fico; sa che non è [più] tempo di fichi (a Israele era stata data l'occasione propizia che, purtroppo, non è stata sfruttata); vede le foglie che sono belle, dense di promesse, ma è solo apparenza: il fico non ha prodotto frutti, ha perso il tempo.

Ricordo che mia madre ogni tanto utilizzava l'espressione: dico a te suocera perché tu nuora m'intenda. A volte infatti ci si può rivolgere a una persona diversa dal nostro interlocutore privilegiato, proprio perché costui capisca, indirettamente. Nell'episodio sono gli apostoli a svolgere il ruolo di
interlocutore privilegiato, non il fico!

Quando Gesù dice alla pianta:
"Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!" sta suggerendo agli apostoli, ancora molto attaccati alla tradizione (e che l'udirono!) di non attingere più al frutto dell'istituzione religiosa perché da quell'albero non poteva venire niente di buono.

TAVOLA CENTRALE

Il tempio


La scena si sposta nel tempio di Gerusalemme. Questo episodio è conosciuto come la Cacciata dei mercanti dal tempio. In realtà le cose non stanno proprio così: si tratta di una autentica rivoluzione.

"Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei  venditori  di  colombe  e non permetteva  che si trasportassero  cose attraverso il tempio.  E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:  
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni? Voi invece ne avete fatto un covo
[letterale: spelonca] di ladri». Lo udirono i capi  dei sacerdoti  e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città." (Mc 11,15-19)

Gesù in realtà non caccia solo i mercanti, caccia chi compra e chi vende: mette, cioè, in discussione l'intero sistema. Dio non vuole offerte; è Lui che si offre! La gente si stupisce di tale insegnamento mentre le autorità religiose tremano ed elaborano progetti di morte.

 
 
 
Tavola Laterale

Il fico seccato


Gesù, nella prima tavola, non aveva in realtà maledetto il fico. Aveva soltanto auspicato che i suoi frutti non venissero più mangiati. Nella tavola centrale elimina il concime di quei frutti. Il fico perciò si secca per mancanza di cibo. Di nuovo si rivolge agli apostoli - in modo diretto, questa volta - facendo presente che per abbattere il potere (rappresentato dal monte su cui sorgeva il tempio) non è necessaria la violenza ma la fede, la convinzione. E ricorda loro che, comunque, mai devono abbandonare il sentimento del perdono. Il trittico è così completato.

"La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo  che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a  pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe»." (Mc 11, 20-25)


Vorrei solo menzionare un altro trittico importantissimo: quello di cui fa parte l'episodio dell'obolo che la vedova versa al tesoro del tempio. Le tre parti del trittico sono:

  • l'aspra critica nei confronti degli scribi che, tra l'altro, "divorano le case delle vedove" (Mc 12, 38-40)

  • la donazione della vedova che offre al tempio tutto quello che aveva per vivere; è la parte centrale, la più importante, e, guarda caso, anche stavolta la scena ha luogo nel vorace tempio di Gerusalemme (Mc 12, 41-44)

  • la profezia della distruzione del tempio (Mc 13, 1-2)

Vista nel contesto del trittico l'offerta della vedova assume un significato inaspettato e a dir poco sconvolgente, rispetto a quello cui siamo abituati: Gesù elogia o denuncia?


 
 
 
 
 
 
 
 
 
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